8 MARZO. OMAGGIO AI 7 MIGLIORI ARCHITETTI DONNA.

Nel giorno della Festa Donna, vi presentiamo la nostra selezione di alcune tra le più grandi che hanno segnato la storia dell'architettura e del design.

In un mondo di architetti uomini, non dimentichiamoci delle donne che sono riuscite ad imporsi e farsi strada nel mondo dell’architettura.

Spesso non se ne parla, ma le donne hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia dell’architettura e del design. In questo articolo vogliamo ricordarne alcune che hanno lasciato l’impronta in Italia e nel mondo.

  • #1 GAE AULENTI (1927-2012)

Una donna che ha rappresentato a livello internazionale il talento femminile italiano nel campo dell’architettura, del design e della progettazione degli spazi.

Ha segnato la storia dell’architettura moderna, tanto che a lei è stata dedicata una delle piazze più belle del mondo, a Milano, che porta il suo nome.

Diceva con ironia, grande umanità e timidezza:

“L’architettura è un mestiere da uomini, ma io ho sempre fatto finta di nulla.”

Nella Milano degli anni Cinquanta che ha fatto da sfondo alla sua formazione,  inizia a collaborare con Olivetti, Fiat, Max Mara e Knoll, aziende per le quali Aulenti realizza showroom, uffici ed esposizioni in Italia e all’estero.

 

Il suo progetto più noto e che le ha dato fama mondiale, è stato senza dubbio la trasformazione della stazione ferroviaria di Paris Orsay in Museo di Arte Moderna Musée d’Orsay.

 

 

 

 

 

  • #2 LINA BO BARDI (1914-1992)

Nasce a Roma ed è considerata una tra le più luminose figure dell’architettura del Novecento.

Si trasferisce in Brasile, dove diventa un’esponente di spicco del movimento modernista sudamericano del Secondo Dopoguerra.

In terra brasiliana, l’architetto italiana è considerata un “faro” da decine di designer, giovani e meno giovani.

Infatti trova proprio nella cultura brasiliana una nuova fonte d’ispirazione per il suo lavoro; un approccio ad una “architettura povera” (materiali locali e costi bassi), con l’impegno di creare edifici su misura per la popolazione locale, con una particolare attenzione alle esigenze pratiche e funzionali dell’opera.

Opere sue più famose sono la Casa de Vidro in Brasile e il museo d’arte di San Paolo.

 

 

  • #3 Zaha Hadid (1950-2016)

Era solita ricordare di essere “semplicemente un architetto, non una donna architetto”.

Oltre ad essere donna, nell’Inghilterra dei primi anni ’80 erqa pure un’immigrata irachena. Nonostante tutto, riuscì egregiamente nel farsi strada in questo mondo al maschile.

Fu la prima donna al mondo ad essere insignita del Premio Pritzker, il più importante riconoscimento internazionale nel campo dell’architettura. Un altro primato? Fu anche la prima donna a ricevere la medaglia d’oro del Royal Institute of British Architects.

Si colloca sulla scena dell’architettura contemporanea per il suo stile versatile e suggestivo, di grande fascino e impatto. Ha una creatività non comune, uno stile molto personale, unito a una profonda ricerca e al desiderio di misurare e oltrepassare i limiti spaziali, allontanandosi dagli schemi classici.

Ha firmato decine di opere in tutto il mondo, progetti all’avanguardia, caratterizzati dall’utilizzo di strutture curve e sinuose, forme dinamiche e dall’utilizzo di materiali nuovi come l’acciaio, il vetro.

Tra i suoi progetti più grandiosi ricordiamo la stazione dei pompieri Vitra, la stazione marittima di Salerno e il MAXXI di Roma.

 

  • #4 Zeynep Fadillioglu (1955)

È la prima donna a progettare l’exterior e l’interior design una moschea.

Uno dei più apprezzati architetti turchi, Zeunep Fadillioglu viene riconosciuta a livello internazionale dopo il successo del Chintamani, il prestigoso ristorante da lei disegnato e aperto a Londra nel 2002.

Insieme ad alcuni colleghi e creativi ha fondato lo Studio ZF Design, specializzato nella progettazione di alberghi, ristoranti e night club, con una missione ben precisa: creare ponti culturali tra Oriente e Occidente.

 

 

  • #5 Kazuyo Sejima (1956)

Nata a Ibaraki, in Giappone, è stata la seconda donna a ricevere il Pritzker nel 2010.

Ha contribuito all’architettura nipponica sviluppando uno stile improntato su linee pulite, superfici lucide come marmo, vetro e metalli vari, finestre ampie per illuminare gli ambienti con luce naturale, edifici funzionali e pratici.

Dall’oriente all’Occidente. Kazuyo Sejima insegna architettura e design nelle più prestigiose università al mondo: dalla Tama Art University e Keyo University di Tokyo, alla scuola di architettura dell’Univesità di Princeton, passando per il Politecnico di Milano.

 

 

  • #6 Eileen Gray (1878-1976)

Nata in un paesino nel sud-est dell’Irlanda,  fin da bambina è stata spinta dal padre a viaggiare in l’Europa per dipingere. Un DNA creativo!

Quando nel 1919, le fu chiesto di arredare il salotto di Suzanne Talbot, celebrità della moda parigina del tempo, nessuno sembrava accorgersi di lei.

In un’epoca difficile per le donne che aspiravano a diventare architetto, la Gray è una delle prime donne a laurearsi in Architettura in Francia e disegna alcuni dei complementi d’arredo più innovativi della sua epoca.

Esempio significativo è la celebre casa E-1027, vicino a Monaco, un’abitazione dalle forme squadrate che tuttavia mantengono una sensualità impensabile in quel periodo. Costruita con particolare attenzione ai dettagli, ai percorsi, l’esposizione, la vista ideale e i passaggi da un ambiente all’altro.

 

 

Ne disegna gli interni dipinti con pareti bianche e minimali, e progetta gli arredi, alcuni divenuti iconici, come il tavolino E1027 e la poltrona Bibendum .

 

  • #7 Charlotte Perriand  (1903-1999)

Qualcuno le sussurrò “Qui non ricamiamo cuscini”. Divenne fondatrice del design contemporaneo.

Architetto e designer francese, agli inizi del suo percorso professionale si presentò in uno studio di design con una cartella piana di disegni, e le risposero ridendo: “Qui non ricamiamo cuscini

Oggi  è considerata una delle fondatrici del design contemporaneo, ha promosso un profondo rinnovamento dei valori estetici, e ha promosso l’utilizzo di nuovi materiali in architettura.

 

È acclamata dalla critica per il suo Bar sotto il tetto interamente costruito in rame nichelato e alluminio anodizzato.

Un soggiorno in estremo oriente affina le sue doti di artista e si focalizza sugli spazi dell’architettura d’interni e reinterpreta il concetto di abitare: ne sono un esempio gli arredi prodotti con le antiche tecniche di lavorazione del bambù. (se clicchi su “bambù”, puoi scoprire tutti i decori Makte con questo favoloso materiale di interior ed exterior design!)

 

 

Nella giornata dedicata alla festa della donna, vogliamo ricordarci di loro: di tutte quelle donne che, qualsiasi sia stata la loro passione, hanno fatto vincere l’amore per il loro lavoro e la tenacia nel conquistarlo.

Ed essendo la mimosa il simbolo di questa giornata, noi di Makte vi proponiamo la nostra speciale selezione di decori giallo mimosa (clicca qui)! Scoprili tutti, e per te che stai leggendo questo articolo BUONA FESTA DELLA DONNA!

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